The Bottom Feeder – Jiri Barta + Nurse With Wound

 

Cosa succede quando si mettono insieme il Magnetospirillum magnetotacticum col surrealismo di Jiri Barta? Più o meno qualcosa tipo David Lynch + Angelo Badalamenti, surrealismo + pop music stralunata. Immagini tratte dai film del regista praghese Jiri Barta The Last Theft (1987) e The Club of the Laid Off (1989), musica: “The Bottom Feeder” tratto a sua volta dall’album Tbe Bacteria Magnet dei Nurse With Wound. Joyeux Noël à tout le monde!

La diabolica invenzione (Vynalez Skazy, r. Karel Zeman, 1957)

The-Fabulous-World-of-Jules-Verne-DVD-260x260

LA DIABOLICA INVENZIONE

r. Karel Zeman, 1957 (cech. Vynalez Skazy)

Il cinema come invenzione, o la reinvenzione del cinema.

b/n, in lingua originale, dal romanzo di Jules Verne, Face au drapeau (Di fronte alla bandiera).

Distribuito in America come The Fabulous World of Jules Verne.

Realizzato impiegando attori veri e disegni, pupazzi animati e incisioni ottocentesche nello stesso fotogramma.

Incisioni di Edouard Riou e Lèon Benett, illustratori delle edizioni originali di Verne.

Uno dei più inventivi film di fantascienza mai realizzati, un film di illustrazioni animate e incisioni del XIX secolo con attori veri.

Premio Oscar 1957 per il miglior film straniero.

Sempre in tema di cinema d’animazione cecoslovacco, uno dei primi esempi di steampunk cinematico. Basato sui romanzi di Jules Verne, futuristici quando vennero scritti, il film di Zeman immagina un passato (basato su questi romanzi) che non fu, una storia alternativa

La diabolica invenzione è considerato unanimemente un capolavoro del cinema fantastico. Karel_Zeman, il Disney cecoslovacco, si formò a contatto con la tradizione del teatro di marionette ed esordì in Francia nel settore pubblicitario. Tornato in Cecoslovacchia diventò ben presto il maggior esponente del genere di animazione. Premiato a Cannes nel 1945 con Sogno di Natale,. mescolò attori e fantocci in Viaggio nella preistoria (1955), e raggiunse l’apice delle sue produzioni verso la fine del decennio con La diabolica invenzione, in cui più trucchi vengono usati contemporaneamente nella stessa scena: stop-motion, animazione delle pitture e delle illustrazioni, ritagli, retini, filtri, dissolvenze, miniature e modelli, doppia esposizione,  sovrimpressioni, immagini ferme, travelling –  tutt’insieme in una magistrale miscela delle tecniche di animazione. Sottomarini, treni, balloons, velocipedi, palombari, auto a vapore, aeronavi e fabbriche alla Méliès prendono vita, si animano, come se uscissero letteralmente dalle illustrazioni di Verne. E di Méliès in effetti Zeman eredita la passione per la magìa, per i trucchi e gli effetti speciali, per il cinema fantastico e di fantascienza. Come Melies, Zeman non ha creato la fantascienza…Ha ricreato i romanzi scientifici genuini. Il cinema, come invenzione straordinaria, come ultima meraviglia.

 Bibliografia:

Person, Lawrence and Waldrop, Howard. “Fabulous World of Jules Verne”,LocusOnline. http://locusmag.com/2004/Reviews/10_WaldropPerson_Verne.html.

Jan Svankmaier – Cibo & Dialoghi

non mi piacciono i cartoni animati, preferisco ambientare il mio mondo immaginario nella realtà

Jan Svankmaier, regista e sceneggiatore ceco nato a Praga nel 1934, è il poeta e filosofo del cinema d’animazione europeo, noto per le sue immagini surreali e grottesche. Nei film utilizza insieme numerose tecniche, l’animazione di oggetti frammentata con il  live action, disegni e collage,  uomini, macchine, figure di argilla, bambole antiche, tempera matite, scheletri , scomponendo e ricomponendo le forme, animando ogni cosa: dalle piante alle ossa, dalle patate agli attrezzi di carpenteria. Gli esseri umani agiscono sempre come robot mentre gli oggetti diventano antropomorfici, combattono, vengono decapitati, si suicidano e compiono riti cannibali.
I set sono quasi sempre cosparsi di mobili vecchi, edifici decadenti, rifiuti dell’era industriale e persino viti arrugginite e segatura. Svankmejer pesca a piene mani da Bosch, Arcimboldi e Giger, l’humor nero, l’introspezione, il grottesco e una ricerca Kafkiana dell’assurdo oltre che del fantastico.

Golem – Jiří Barta


Nonostante i film d’animazione del regista cèco Jiri Barta abbiano da sempre suscitato molta ammirazione per la loro inventiva (vedi Krisar, ad esempio) il suo progetto sul Golem (di cui questo pilot costituisce un’anticipazione) non ha trovato finora finanziamenti – troppo poco “consumista”, a quanto pare. Formatosi fra gli anni ’70 e ’80 nei Jiří Trnka Studios di Praga, e influenzato da Jan Švankmajer, durante gli ultimi anni del regime comunista, i suoi primi film d’animazione non incontrarono problemi di produzione o di censura. Non quanto quelli creati dal “libero mercato”: senza finanziamenti pubblici, i progetti di questo tipo stentano a trovare sponsors e produttori. A meno, ovviamente, di realizzare prodotti più “commerciali”.

Il progetto di The Golem risale al 1990 su sceneggiatura di Edgar Dutka, e il pilot al 1996. Ma i tanto attesi finanziamenti non arrivarono. I produttori contattati, secondo Barta, si aspettavano una storiella commerciale, una favoletta, sul Golem, su Rabbi Loew e sull’imperatore Rudolf II (16° sec.), mentre Barta e Dutka intendevano poggiarsi sul Golem del noto scrittore Gustav Meyrink, che ambientava la storia non nel 16° ma nel 19° secolo. Il film dovrebbe (o avrebbe dovuto) servire anche a sperimentare nuove tecniche e nuove combinazioni fra live action e pupazzi d’argilla, con un’atmosfera influenzata dall’Espressionismo tedesco (Das Kabinett des Doktor Caligari, 1920).